Elisabetta Nava Fischer Bianchetti
Amministratore Unico
e Direttore Artistico della Manifatture Mario Bianchetti

Designer del sacro, è il direttore creativo ed amministratore unico delle manifatture ecclesistiche Mario Bianchetti, azienda d’eccellenza con oltre novanta anni di storia.
La sua avventura stilistica ed imprenditoriale inizia dopo un percorso fatto di importanti tappe: una laurea in Slavistica, incontri con vari esponenti della Russia Cristiana dissidente a Milano, a New York alla Columbia University frequenta un corso in Media Communication, frequenti stages a Mosca e a San Pietroburgo la fanno appassionare di icone e diventare una collezionista ed un’esperta di iconografia bizantina.
Ben presto la sua creatività, pienamente espressa nel disegno e l’interesse per il mondo del sacro, si fondono creando quella sinergia che la farà decidere di prendere in mano nel ’99 le redini dell’azienda.
La partenza è la sintesi tra conoscenza del paramento, modernità, liturgia ed una buona base di storia dell’arte sacra.
Si occupa con passione del piccolo atelier di restauro di paramenti, abbigliamenti e ornamenti ecclesiastici già esistente creando una vera divisione di ricamo sacro a mano e di riporto. Archivia e restaura paramenti, paliotti d’altare e stendardi sotto la guida paziente di maestri come le Benedettine ed un vecchio artigiano milanese ultimo erede di un atelier specializzato nel riporto del ricamo sacro attivo a Milano dal primo novecento fino agli anni sessanta.
Nel 2000 restaura e riporta tra gli altri, un grande stendardo processionale della Confraternita Del Santissimo Sacramento per conto della Curia di Milano e della Parrocchia di Inverigo.
Questo importante lavoro è oggetto di un film di RAI International a cura di Adriana Sartogo.
L’azienda verrà presto “stravolta” da Elisabetta Bianchetti in campo propriamente stilistico. Questo rinnovamento parte da una concezione della comunicazione del sacro che ha connotati precisi: la Verità è sempre la stessa, ma il modo di comunicarla deve essere contemporaneo abbigliamento religioso sono i vestiti dell’anima e quindi devono essere celebrative, evocative, rivelatrici di una relazione con un Tu, con l’alterità. La creazione di questi abiti religiosi nasce da un percorso di analogie, di citazioni, antico e contemporaneo da una dialettica tra la moda e il “sacro”.
La sua competenza in materia, unita a questa creatività originale capace di creare uno stile nel abbigliamento sacro, viene ben presto notata dai quotidiani più importanti del mondo. Da “Le Figaro” al “New York Times” a “El Mundo” ai media televisivi, tutti hanno messo in risalto il contributo stilistico di Elisabetta Bianchetti per le nuove generazioni di religiosi.




Nel 2000, in occasione del Giubileo, disegna e realizza i nuovi camici-sai per gli Agostiniani;
Nel 2001 è stata incaricata di ridisegnare, tra gli altri, il Saio francescano, “intoccato” dai tempi di San Francesco.
Nel 2002 disegna e realizza su commissione anonima una Mitria per il Santo Padre per il giorno di san Pietro e Paolo, fusione tra design modernissimo e ricamo antico.
Nel 2003 il Museum at F.I.T. di New York in occasione della mostra “Fashion Italian Style” sullo stile italiano degli ultimi dieci anni espone quattro suoi capi come esempio unico di design della moda nel paramento sacro.
Nel giugno 2003 “Fashion Theory”, la prestigiosa rivista inglese di Teoria e Antropologia della Moda, pubblica un lungo articolo sull’innovazione e l’opera di Elisabetta Bianchetti, definendola la designer di abbigliamento religioso e simbolico nel mondo cattolico.
Nel 2004 progetta e cura una mostra per il Meeting di Rimini dedicata al rapporto tra liturgia e quotidiano “La Bellezza Donata, lo splendore della Liturgia”. Una esperienza di percorso tra uomo contemporaneo e mistero; Tra vita quotidiana e la bellezza della liturgia come Evento del vero.
Nel 2005 collabora e disegna con lo stilista americano Calvin Klein i nuovi Sai per i Monaci Cistercensi dell’antica Abbazia di Sept Fons in Francia.


Nel 2007 la commissione preposta della CEI seleziona e premia una sua casula durante un concorso per artisti e designer attivi nel settore religioso e la regala a Benedetto XVI.
Nel 2009 partecipa al grande progetto della Concelebrazione del Papa in Brasile, collabora con designers brasiliani creando paramenti in cui il risultato è una modernissima fusione tra tecnologia tessile artigianale radicata nel territorio e tecnica antica raffinata e tradizionale.
Nel 2011 durante la XIV Rassegna Internazionale di arredi, oggetti liturgici e design per il culto a Vicenza, viene premiata alla carriera per le opere ed il talento artistico dalla Commissione presieduta da Mons. Santi, Architetto e Presidente AMEI Associazione Musei Ecclesiastici Italiani.
Elisabetta Bianchetti è sposata e madre di due figli; vive e lavora tra Milano e Roma.
Collabora con le case d’aste internazionali, si occupa di restauro tessile e di paramenti, ricerca, e di collezioni di ricami antichi.